Comportamenti da seguire in caso di emergenza  Protezione Civile Æmantieni sempre la calma  Æmettiti al sicuro  Ædisattiva gli impianti di luce, acqua e gas  Æusa il telefono solo in caso di emergenza  Æaiuta chi ha bisogno  Æevita di usare l’automobile  Ænon usare l’ascensore  Æascolta le comunicazioni delle autorità  Ænon metterti in pericolo per recuperare oggetti   Come affrontare . . .  II disastrato vivrà il trauma di aver perduto i propri oggetti e sapere danneggiata la propria casa. Tutti avranno in comune la mancata conoscenza della sorte di parenti ed amici. Solo saltuariamente alcuni saranno capaci di offrire sostegno ai vicini. Anche i genitori, per effetto del trauma ancora non elaborato, faticheranno ad essere uno stabile sostegno per i propri figli. Eventuali conflitti precedenti passeranno in secondo piano per facilitare la collaborazione fra tutti. Anche se tutti saranno vulnerabili, particolare attenzione dovrà essere rivolta alle persone emotivamente instabili, agli anziani ed ai bambini. Non vanno lasciati mai soli e devono essere riuniti in piccoli gruppi misti negli appartamenti dove un adulto li aiuti a comunicare. Lì potranno scambiarsi il vissuto, le paure e le ansie di ognuno successive al disastro. Intrattenersi sui ricordi delle prove superate in passato e sui sentimenti condivisi da tutti i presenti, allo scopo di ripristinare autostima, adattamento sociale e benessere emotivo, anche se parzialmente e per gradi. Superato il primo momento di emergenza, e dopo che i gruppi di auto-aiuto hanno dato ordine agli eventi e alle emozioni vissute, i genitori si prenderanno cura dei figli individualmente.
  Consigli ai genitori   Incoraggiate i figli attraverso un dialogo più intimo, a raccontare i loro timori.  Qualora i vostri figli siano ancora reticenti, parlate loro delle vostre impressioni e paure, piano piano saranno disposti a credervi e ad affidarvi i loro vissuti e le loro emozioni. Â
 r     Aiutateli ad avvicinarsi ai pensieri positivi, sosteneteli ed accettate per buone le loro reazioni emotive.  r Aiutateli ad immaginare ciò che è successo trasformandolo in un pensiero non allarmante.  r Dite che nessuno è colpevole per i fatti successi, tanto meno loro.  r Date loro informazioni realistiche concernenti i problemi di sicurezza e sui fatti che stanno succedendo.  r Se i figli tenderanno a stare vicino ai genitori, sappiate che ogni cura fisica sarà utile a rassicurarli e rassicurateli sulla salute dei familiari.  r Se dimostreranno difficoltà a riconoscere i loro stati d’animo, aiutateli a dare un nome ad ogni emozione poco chiara e stimolateli a scrivere, disegnare e modellare per comunicare meglio.  r Passate con loro un po’ di tempo prima che si addormentino, questo faciliterà il dialogo ed il sonno.  r Indirizzateli verso progetti di ricostruzione del quotidiano. Ristabilite i tempi per le attività abitudinarie - letture - spuntini - pisolini. Lasciate che si rendano utili e riconoscete i loro sforzi.  r Se i vostri figli avranno delle reazioni aggressive, di panico, di ansia e qualsiasi altra reazione diversa dal solito, EVITATE Dl ALLARMARVI. Vostro figlio potrebbe pensare che nessuno è in grado di aiutarlo. La sua calma sarà ripristinata con la vostra calma e il vostro ascolto.
 Gli stati di aggressività   La realtà del disastro, creando impotenza, genera aggressività , per questo una reazione frequente è cercare il colpevole. Le reazioni aggressive sono molto frequenti in situazioni di emergenza e vengono dirette o verso i componenti del gruppo formatosi, oppure preferibilmente verso i soccorritori considerati spesso in ritardo ed inefficienti. Questo rende più difficile la convivenza interpersonale e la collaborazione con i soccorsi.     Elaborare nei gruppi questi stati d’animo aiuterà a sdrammatizzare.   Controllare l’ansia  Nei momenti di stanchezza, confusione emotiva e agitazione, sarà utile coordinare il gruppo ad una attività che lo aiuti a ristabilire un’alleanza ed un contatto psicofisico. Attraverso l’esercizio fisico sia adulti che bambini riusciranno ad alleviare lo stato di tensione e d’ansia. II contatto fisico è importante specialmente per i più piccoli, poiché offre loro un senso di sicurezza. Riuniteli in gruppo ed invitateli a respirare profondamente.  Ø    Mettetevi in fila in piedi uno dopo l’altro. Ø    Massaggiate le spalle e la schiena a chi vi sta davanti. Ø    Invertite la direzione e ripetete l’esercizio. Ø    Respirate profondamente. Ø    Lasciate ruotare le braccia dall’alto verso il basso più volte. Ø    Chiudete gli occhi. Ø    Pensate ad ogni parte del vostro corpo partendo dai piedi, in sequenza, fino ad arrivare alla testa. Ø    Tendete e rilassate alternativamente i muscoli respirando profondamente.    Gli attacchi di panico  II panico è la forma più intensa e più acuta dell’ansia. Nell’attacco di panico la persona è colta da una serie di attacchi di ansia che comportano paura e terrore. Ad esso si associano sintomi somatici quali tremore, palpitazione, dispnea, oppressione sternale, sensazione di instabilità , sbandamento e vertigine, senso di soffocamento, sudorazione, formicolii agli arti, astenia.   È importante:
r Verificare la storia clinica della persona e se potete escludere altri motivi, non allarmatevi, l’attacco di panico raggiunge un culmine per poi decrescere automaticamente. r Stabilire un contatto fisico con la persona in difficoltà . r Prendergli le mani. r Farla sedere. r Fargli bere dell’acqua. r Aiutarla a riacquistare il controllo sulla realtà . r Esaminare insieme i rischi reali e le paure che opprimono. r Aiutarla a pensare ad un evento positivo del suo passato. r Indurla a muoversi gradualmente ed a riprendere contatto con il presente. r Rassicurarla che tutto passerà presto. Â
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